NOT IN MY NAME
Conferenza Stampa
Co.Mai
21 gennaio 2014
Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI)
corso Vittorio Emanuele ROMA
Foad Audi - Giovanna Canzano
Nella conferenza stampa organizzata
dal Movimento internazionale Uniti per Unire, e il Giornale online La Svolta,
nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana a Roma dalla
Co-mai, la Comunità del mondo arabo in Italia dal titolo "Not in my
name", sono stati riportati alcuni punti importanti del
manifesto-proposte:
- Sì
ad un albo per gli imam italiani, affinché la loro preghiera sia anche in
lingua italiana e a una maggiore collaborazione tra le moschee e le
istituzioni;
- sì
ad una legge italiana e europea per il controllo dell'immigrazione;
- no
alla libertà di insultare e provocare, a qualsiasi strumentalizzazione
dell'Islam, del terrorismo e dell'immigrazione per fini politici, elettorali o
visibilità mediatica".
Un documento in dieci punti elaborato in
collaborazione con la maggior parte delle comunità arabe e musulmane dislocate
sul territorio nazionale per prendere le distanze dal terrorismo e dalla
violenza, dopo i drammatici fatti di Parigi.
Il
Presidente Co-mai, comunità del mondo arabo in
Italia e Presidente del movimento Uniti per Unire Roma Foad
Audi ha tenuto ad affermare nel suo intervento: "No alle moschee fai da te che
danneggiano i musulmani, perché nessuno si deve
svegliarsi la mattina e mettere su una moschea con regolamenti poco
chiari, e no alle provocazioni di Salvini, che è la persona più pericolosa
politicamente in Italia, che soffia sul fuoco, fomentando l'odio e la paura nei
confronti dei musulmani e degli arabi”.
Come
moderatore, ha partecipato anche il segretario generale della Federazione
Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), Franco Siddi, affermando che: "L'informazione è al servizio della libertà
di tutti i cittadini e la satira è una delle tante espressioni
dell'informazione, che va realizzata nel rispetto della dignità delle
persone".
L'ambasciatore della Lega Araba in Italia, Youssef
Nassif Hitti, ha detto: "Siamo noi le prime vittime di quanto sta
accadendo nel mondo", parlando davanti ai rappresentati delle ambasciate
di Yemen, Arabia Saudita, Palestina, Egitto e Lega araba”.
Tra le proposte
del Manifesto "Not in my name", c’è anche la riattivazione delle
consulte regionali e nazionali per le Comunità e le Associazioni arabe
musulmane e di origine straniera per favorire la collaborazione tra le
istituzioni. Prioritaria poi per la creazione di un albo per gli imam italiani.
Il
documento, è stato approvato anche dai
ministri Alfano, Gentiloni e dal premier Renzi, come ci ha spiegato Aodi. La Co-mai chiede maggiore cooperazione
- anche economica - tra i Paesi di origine degli immigrati e Paesi ospitanti,
ma anche tra Paesi arabi e euro-mediterranei e Onu.
© Giovanna Canzano - Tutti i diritti riservati 2015
gcanzano@giovannacanzano.it
tel. 338.3275925
Giovanna
Canzano
intervista
FOAD AUDI
(Presidente Co-Mai, comunità del mondo arabo in Italia
e Presidente del movimento Uniti per Unire Roma)
"Not in my name"
21.1.2015
Canzano
- Perché è stata convocata
questa conferenza stampa dal titolo: "Not
in my name", dopo i fatti di Parigi e proprio nella sede della
Federazione
Nazionale della Stampa Italiana (FNSI)?
FOAD
AUDI – E’ stata convocata oggi dalla Co.Mai e dalla Comunità del
Mondo Arabo in Italia per dire NO al terrorismo, NO alla violenza, SI alla
libertà di espressione e NO con fermezza alla libertà di provocare e di
insultare. Siamo a favore del dialogo
inter-culturale, inter-religioso e ed alla convivenza pacifica, SI ad una legge
sull’immigrazione europea e italiana, e, SI ad una regolarizzazione per tutto quel che
riguarda le moschee, le religioni, ed il dialogo interculturale. Ringrazio la Federazione
Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), che ci ha ospitato.
CANZANO – Questi atti
di terrorismo, vengono fatti spesso nel
nome di una religione, come anche quelli dell’Irlanda del Nord, e, questi odierni, nel nome dell’Islam. Sono da
condannare? Le religioni dovrebbero unire i popoli e non formentare l’odio per
la parte del mondo che invece, o professa un’altra religione, oppure si
dichiara laica?
FOAD AUDI – La religione
in questo non ci deve entrare e noi condanniamo assolutamente tutti quelli che
utilizzano l’islam nel nome del terrorismo. Questi gruppi cercano delle persone
con difficoltà economica o emarginate e
con problemi sociali, per farle arruolare con loro . L’islam è una cosa diversa
dal terrorismo per questo non siamo d’accordo all’abbinamento ISLAM-TERRORISMO.
Noi vogliamo invece, assolutamente una legge sull’immigrazione e sicurezza.
© Giovanna Canzano - Tutti i diritti riservati 2015
gcanzano@giovannacanzano.it
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