Che cosa succede a chi s’innamora della Persia?
di Antonello Sacchetti
Che cosa succede a chi si innamora della Persia?
Presentazione aperitivo a Roma
Domenica 25 novembre ore 17:30,
Presentazione aperitivo a Roma
Domenica 25 novembre ore 17:30,
presso il Ristorante Taberna Persiana
un incontro per parlare del nuovo libro di
Antonello Sacchetti
Trans-Iran.
Che cosa succede a chi si innamora della Persia? e
assaggiare cose buonissime.
Dialoga con l'autore, Antonella Vicini, giornalista.
Antonella Vicini
Trans-Iran di Antonello Sacchetti - Giovanna Canzano- 29/11/2012
Fonte: giovannacanzano.it
Antonella Vicini
Milioni di persone sono rimaste folgorate dalla bellezza sensuale
dell’Iran, dai suoi posti, dalla sua gente. “Trans-Iran” è un viaggio
oltre le barriere linguistiche, oltre i pregiudizi, oltre i luoghi
comuni. Per imparare a conoscere e ad amare un Paese, l’Iran, che non è
come ci viene raccontato dai giornali e dalla politica ma molto di più,
molto meglio, decisamente molto altro... Dalla letteratura al cinema,
dalla poesia alle donne, questo libro vi racconta e spiega che cosa è
l’Iran e perché non ne possiamo fare a meno.
Taberna Persiana - Via Ostiense, 36 H - 00154 Roma
tel. 0681109052 cell. 3385951178
Trans-Iran di Antonello Sacchetti - Giovanna Canzano- 29/11/2012
Trans-Iran
di Antonello Sacchetti - Giovanna Canzano - 29/11/2012Fonte: giovannacanzano.it
…“L’Iran vuole raggiungere una capacità nucleare che funga da deterrente:
avere i mezzi e le competenze per un’eventuale arma atomica,
gli conferirebbe lo status di Paese nucleare.
Il Pakistan, ad esempio, la bomba ce l’ha da molti anni e l’Occidente è sempre stato molto
cauto nel gestire i rapporti con Islamabad.
Detto questo, è poco verosimile che Teheran – anche in possesso
di una bomba – la possa usar contro chi ha da anni un vero arsenale atomico,
come Israele”... (Antonello Sacchetti)
CANZANO 1 – La tua grande passione per l’Iran e lo studio della sua cultura e la sua storia, si è concretizzata con numerose e lunghe permanenze nel
suo territorio che, tu hai fatto partecipe agli altri con la
pubblicazione di alcuni volumi. Da poco è uscito il tuo ultimo volume
dal titolo: Trans-Iran, che è da leggersi anche come guida turistica e
culturale, ce ne parli?
SACCHETTI – Questo
ultimo libro è in realtà il tentativo di spiegare – a me stesso prima
che agli altri, la mia passione per l’Iran. Una spiegazione attraverso
il racconto. Non so se Trans-Iran può servire da guida turistica: forse è
più utile come mappa culturale per avvicinarsi all’Iran senza
pregiudizi. È anche il mio libro più personale, quello in cui ho
espresso di più le mie emozioni e i miei sentimenti. È difficile
spiegare i motivi di un amore, di una passione. L’unica cosa che resta
da fare è raccontare.
CANZANO 2– L’Iran
descritta da te nella sua bellezza sia culturale che artistica, ha
invece dei problemi politici a volte non tanto idilliaci per alcuni sui
abitanti che sono costretti a chiedere asilo politico ai paesi europei,
come mai?
SACCHETTI- Purtroppo
questa è una costante nella storia della Persia e dire di molti Paesi
del Medio Oriente. L’Iran ha vissuto un XX secolo particolarmente
convulso, avvincente per alcuni versi e tragico per molti altri. I
problemi riguardano la libertà di espressione e le libertà civili. Il
sistema scaturito dalla rivoluzione del 1979 non è un sistema
democratico, di certo non come lo intendiamo noi in Europa. Nel corso di
questi 34 anni ci sono stati diversi cambiamenti e fasi che hanno fatto
sperare in un cambiamento positivo, ma la strada è ancora molto lunga.
In particolare, per quanto riguarda i diritti umani.
CANZANO 3– Secondo la giornalista Fiamma
Nirenstein sarebbe un problema per l’incolumità di tutto il mondo se
gli iraniani dovessero avere la bomba atomica, e, per impedire ciò, si
vuole impedire al paese anche lo sviluppo del nucleare per uso civile.
Sono veramente dei ‘guerrafondai’ gli iraniani come vengono descritti
dalla giornalista e parlamentare del PDL?
SACCHETTI – Di
tutti i conflitti che hanno infiammato il Medio Oriente negli ultimi 40
anni, non ce n’è uno che sia stato scatenato dall’Iran. La questione
nucleare è usata in modo strumentale da ambo le parti. L’Iran vuole raggiungere
una capacità nucleare che funga da deterrente: avere i mezzi e le
competenze per un’eventuale arma atomica, gli conferirebbe lo status di
Paese nucleare. Il Pakistan, ad esempio, la bomba ce l’ha da molti anni e
l’Occidente è sempre stato molto cauto nel gestire i rapporti con
Islamabad. Detto questo, è poco verosimile che Teheran – anche in
possesso di una bomba – la possa usar contro chi ha da anni un vero
arsenale atomico, come Israele. Faccio notare che tutta la querelle
nucleare va avanti perché l’Iran ha aderito al Trattato di non
proliferazione ed è dunque tenuto a rendere conto delle sue attività.
Israele non aderisce al Trattato ma non ha mai ricevuto il biasimo della
comunità internazionale. Teheran – a mio avviso – continua a usare la
questione nucleare per mettersi a un tavolo con gli Usa e ottenere un
riconoscimento ai propri interessi locali. Israele, invece, usa una
improbabile minaccia nucleare iraniana per distogliere l’attenzione
dall’eterno dilemma palestinese. So che la mia è una opinione poco
popolare in Italia, ma la penso così.
CANZANO 4 – ‘Le
mille e una notte’, un grande classico che, in Europa non è stato
interpretato così come è l’interpretazione nella cultura iraniana. Per
quale motivo?
SACCHETTI – Perché
la nostra cultura cattolica – a differenza di quella islamica – è
sessuofoba. La traduzione dal manoscritto originale (che è arabo ma
racconta storie essenzialmente persiane) al francese e poi alle altre
lingue europee, ha “purgato” gli aspetti più esplicitamente erotici. Fa
parte di quell’orientalismo che ha tanto condizionato la nostra visione
dei Paesi mediorientali. Alla conoscenza si è sostituito lo stereotipo.
CANZANO 5 – Come è nato in te l’amore per l’Iran e la Persia?
SACCHETTI – Era
un Paese che mi incuriosiva. Nel 2005 ci sono andato da turista, senza
un vero perché. E ne sono rimasto folgorato. E ogni volta che ci torno,
trovo sempre nuovi elementi, nuovi motivi che rafforzano questa mia
passione.
CANZANO 6- Quali sono gli altri volumi che hai pubblicato?
SACCHETTI – I ragazzi di Teheran (2006), Misteri persiani (2008), Iran. La resa dei conti (2009). Sempre per Infinito Edizoni.
Antonello Sacchettti (1971), giornalista pubblicista, ha pubblicato con Infinito
edizioni “I ragazzi di Teran” (2006), “Misteri persiani” (2008) e
“Iran. La resa dei conti” (2009). Fondatore e direttore responsabile
della rivista on line “Il cassetto-L’informazione che rimane” (www.ilcassetto.it), dal 2012 gestisce il blog Diruz (www.diruz.it) interamente dedicato all’Iran.
Facebook: www.facebook.com/antonello.sacchetti
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